“Il rifiuto di Mauro Nori di assumere alcun incarico all’Inps palesa l’incredibile stallo in cui versa ormai da settimane l’istituto, in un momento peraltro delicatissimo come l’attuale in cui la struttura è chiamata a gestire l’attivazione del Reddito di Cittadinanza e di Quota 100. Il governo deve dire con chiarezza cosa intende fare, perché non è possibile che su questa vicenda circolino indiscrezioni e ricostruzioni che palesano con tutta evidenza un conflitto di potere tra i contraenti gialloverdi, che ancora una volta antepongono i loro rapporti di forza all’interesse del Paese”. Lo dice la senatrice Teresa Bellanova, prima firmataria dell’interrogazione con cui il Pd nei giorni scorsi ha chiamato in causa il governo e i ministri del Lavoro e dell’Economia proprio sulla partita delle nomine.
“Assistiamo a un balletto indecente – prosegue Bellanova – visto che ormai da un mese l’Inps, dopo la cessazione del rapporto con il presidente protempore Boeri, non può garantire gli atti che richiedono la pienezza della rappresentanza legale, dalle convenzione con i C.A.F. al rapporto tra le diverse amministrazioni per lo svolgimento delle attività relative a misure come il Reddito di Cittadinanza; dall’implementazione dei sistemi informativi al loro coordinamento con gli altri soggetti istituzionali. L’esodo consistente determinato da Quota 100 anche all’interno dell’Inps rischia inoltre di determinare vuoti e necessità di riorganizzazione che andrebbero governati e gestiti in presenza di tutti i ruoli apicali. Una situazione inaccettabile che potrebbe avere ripercussioni gravissime e serissime per il Paese e per tutti i segmenti in cui l’Inps è attore strategico e prioritario. E’ necessaria un’assunzione di responsabilità piena da parte del governo e dei ministri più strettamente coinvolti. Basta sfogliare rose di nomi più o meno fedeli, non può essere questo il criterio piuttosto la competenza e addirittura l’indipendenza quando necessaria. L’Inps non è lo scendiletto del governo e dei vicepremier, è la più importante istituzione italiana delegata al welfare. Ricordino questo, decidano in fretta e vengano in Parlamento a spiegare le ragioni di questo balletto e questa vacanza istituzionale che rischia di produrre danni serissimi agli utenti, ai cittadini, e allo stesso Istituto”.


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