“Se la memoria non mi inganna, e non mi inganna per averci lavorato in prima persona, la chiusura della Centrale a carbone di Cerano era già fissata al 2025, inderogabilmente, dalla Strategia Energetica Nazionale licenziata dal nostro Governo. I coretti esultanti di chi arriva buon ultimo, tra cui quelli della Senatrice L’Abbate, come sempre assumendo meriti non propri, sono risibili. Denunciano esclusivamente la più imperdonabile ignoranza su atti parlamentari e di Governo rilevanti e strategici che qualsiasi Senatore dovrebbe conoscere a maggior ragione, in questo caso, se in Commissione Ambiente e con il ruolo di capogruppo.
La Centrale di Cerano oltretutto era stata oggetto proprio di un’audizione nel gennaio 2018 nella V Commissione alla Regione Puglia sollecitata dai consiglieri 5Stelle e già in quella occasione il management di Enel aveva chiarito come nel documento di Strategia Energetica Nazionale (SEN) il 2025 segnasse la data ultima per la cessazione della produzione termoelettrica a carbone, corredandola con la realizzazione di una serie di opere che ne permettessero la compatibilità con le esigenze di sicurezza del Paese.
Dunque nessuna vittoria né dei 5Stelle né di altri. Piuttosto, poiché la SEN è uno strumento programmatico che fissa gli obiettivi strategici nazionali, compito dell’attuale Governo è rendere operativi con atti normativi, regolatori e amministrativi tutti i passaggi necessari e indicati.
E’ su questo che devono concentrarsi: la procedura. Il resto, ovvero la strategia e gli obiettivi, glieli abbiamo già lasciati in bella copia sul tavolo. Anche per Cerano e la fine del carbone nel nostro Paese”.
Così la Senatrice Teresa Bellanova circa alcune dichiarazioni rilasciate alla stampa dalla Senatrice L’Abbate, capogruppo 5Stelle in Commissione Ambiente, a proposito della Centrale Enel di Cerano.


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