“Le vertenze non esplodono all’improvviso: se vengono seguite passo dopo passo gli orientamenti delle aziende si conoscono per tempo e si possono anche modificare. Se si fa un accordo e poi si passa ad altro girando per studi televisivi senza seguire le vicende, si rischia di venire informati su fb del fallimento di Mercatone Uno o dai giornali delle decisioni unilaterali di Whirlpool. Non è un fulmine a ciel sereno, è sciatteria istituzionale e totale inadeguatezza”.
Così la Senatrice Teresa Bellanova stamane dai microfoni di Radio in Blu, intervistata da Chiara Piacenti sulla vicenda Whirlpool.
“I problemi non si risolvono con le parolacce o alzando la voce. Di Maio ha dato all’azienda 7 giorni senza averli chiamati in tutti questi mesi a verificare come stesse procedendo l’accordo sottoscritto. Un errore clamoroso; lavoratori e azienda devono sapere se la parte politica assume quella vertenza come priorità oppure no. Negli accordi che avevamo sottoscritto noi con l’azienda, puntando al potenziamento dei siti di Napoli e Carinaro e al rilancio di Teverola, io stessa avevo preteso il monitoraggio ogni sei mesi presso il Ministero con tutti i soggetti e il confronto territoriale ogni tre mesi con le istituzioni locali. In quell’accordo, lo ricordo, Whirlpool concordò di internalizzare e produrre in Italia le produzioni che Indesit acquistava in Cina. Monitorarlo era una parte rilevante del processo. Oggi il dato è che a causa di questa vacanza, Napoli rischia di perdere 450posti di lavoro in un settore dove noi abbiamo investito come paese portando le multinazionali a modificare i loro progetti e programmare investimenti.
Devono costruire le soluzioni, non solo minacciare la revoca dei finanziamenti, quasi automatica.
Se Di Maio e la struttura tecnica del Ministero si siedono con organizzazioni sindacali e azienda per capire le criticità e riportare Whirlpool a rivedere le intenzioni, la crisi potrà avere una soluzione. Se non sarà fatto, 7 o 70 giorni non cambia niente. L’azienda aveva sottoscritto accordi precisi che puntavano all’internalizzazione. Bisogna farla ragionare, vincolarla alla responsabilità sociale: è stato già fatto, si può fare. Nello stabilimento di Napoli la produzione è di qualità, le persone hanno livelli di produttività molto elevate, si deve insistere perché si proceda con le innovazioni mantenendo i livelli di produzione concordati. Non si possono perdere posti di lavoro in un settore che sui mercati registra segnali positivi. Alimentare lo scontro serve alle telecamere, ragionare e portare Whirlpool a rispettare gli accordi serve ai lavoratori e al Mezzogiorno”.


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