“Secondo “Repubblica” sono circa 150 i milioni di euro che, ogni anno, gli aeroporti italiani versano alle compagnie aeree low cost. Denaro in gran parte pubblico, destinato a sostenere rotte che, altrimenti, non si reggerebbero. Ed è presumibile sia proprio Ryanair ad accaparrarsene una fetta decisiva”.
E’ quanto afferma il senatore Daniel Borioli, componente della Commissione Lavori pubblici e trasporti a Palazzo Madama.
“Valutata alla luce di questi dati – sottolinea Borioli – la crisi gravissima in cui è incappata la compagnia irlandese, oltre al danno procurato ai clienti, agli scali coinvolti e all’intero sistema aeroportuale non solo italiano, evidenzia alcune vistose patologie. La più evidente consiste nell’ombra che la cronaca di questi giorni getta sulla narrazione a tutto tondo positiva di un’avventura costruita “sulla capacità di confrontarsi sul mercato”. Rivelando come il passo di marcia esibito da Ryanair in questi anni poggi, in parte non poco rilevante, su una sorta di prolungato dumping, realizzato attraverso l’incasso di ingenti sovvenzioni pubbliche e, come testimonia la consistente fuga di piloti e assistenti, la contrazione estrema delle condizioni di lavoro. La seconda ha a che fare con l’impatto, non misurato ma seriamente ipotizzabile, che l’espansione “pubblicamente assistita” delle low cost può aver determinato nella vicenda di Alitalia, le cui crisi sono certamente imputabili in via principale agli errori del management, enfatizzate tuttavia dal confronto, perdente, con una concorrenza spesso “drogata” da sussidi pubblici. La terza, infine, riguarda l’effettiva possibilità di dare concreta attuazione alle linee di razionalizzazione, specializzazione e rilancio del sistema aeroportuale italiano, contenute nel Piano nazionale degli aeroporti”.
“Un lavoro che rischia di farsi e disfarsi come la tela di Penelope – conclude l’esponente pd – se iniziative locali molto onerose e spesso scoordinate tra loro, intervengono a tenere in vita scali decotti e rotte senza prospettive di sviluppo. La crisi di Ryanair, anche guardando alla vicenda Alitalia e al consistente “prestito ponte” che il Governo ha disposto per il salvataggio della compagnia, dovrebbe essere occasione per una riflessione accorta e, se del caso, per la definizione di regole più stringenti verso i vettori e di più incisivo raccordo delle iniziative locali nel quadro di una strategia nazionale”.
Roma, 26 settembre 2017


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