Tra pochi giorni affronteremo in Parlamento, iniziando dal Senato, la legge sulle unioni civili.
Il testo che arriva in aula è il frutto di un lungo lavoro di mediazione e di limatura, per evitare che anche questa volta la discussione diventi, come solo in Italia avviene, occasione per conflitti e guerre di religione.
Purtroppo la discussione di questi ultimi giorni pare prendere proprio questa brutta piega. Infatti tutto il dibattito si sta accanendo su un punto della legge, quello che riguarda la possibilità di adozione del figlio legittimo del partner. Cioè riconoscere con lo strumento giusto, quello della legge, un diritto che oggi viene contemplato in tutta Europa e praticamente anche in Italia a tutte le coppie che ricorrono al giudice.Cioè la norma che abbiamo scritto nel cosiddetto testo Cirinnà sulla stepchild adoption è già una mediazione: infatti non si riconosce a queste coppie la possibilità di ottenere l’assegnazione dei bimbi posti in adozione, come invece molti di noi sostenevano.
 A questo punto del lavoro e in prossimità della discussione e del voto in aula, tirare fuori il tema della maternità surrogata o utero in affitto significa ancora una volta generare un clima da caccia alle streghe.
Il disegno di legge Cirinnà non cambia assolutamente le norme per queste pratiche, che tra l’altro sono vietate in Italia dalla legge 40 e tali restano. Sono pratiche a cui ricorre una piccolissima minoranza di coppie andando all’estero, e tra l’altro prevalentemente eterosessuali.
La proposta dell’affido rafforzato o altre mediazioni dell’ultima ora che alcuni miei colleghi di partito stanno avanzando hanno l’obiettivo positivo di trovare un altro punto d’intesa possibile. Sono proposte che però credo vadano respinte perché, come mi hanno spiegato molte coppie omosessuali, approvarle significherebbe produrre una legge più arretrata dello status quo esistente. Inoltre tali ipotesi di mediazione corrono il rischio concreto di essere poi pesantemente corrette dalla Corte Costituzionale, per l’evidente disparità che si verrebbe a creare con le coppie eterosessuali. .
Sarebbe davvero uno smacco che, dopo anni di ritardo, il Parlamento Italiano producesse un riferimento di legge così arretrato e che vede la contrarietà assoluta dei soggetti a cui la norma è diretta!
Sono una convinta sostenitrice della politica del “passo dopo passo”, ma credo che la “stepchild adoption” sia un passo giusto ed equilibrato e come tale possa essere sostenuto da tutto il Pd, fermo restando che su questi temi abbiamo nel voto ampia libertà di coscienza personale, auspicando che anche questo possa avvenire in un clima rasserenato e in modo trasparente e palese.

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