“Ha fatto bene il presidente Gentiloni a respingere con fermezza l’irricevibile lettera del primo ministro ungherese Orban, inviata anche a nome di Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia”.
Lo afferma il senatore del Pd Vannino Chiti, presidente della commissione Politiche dell’Unione Europea.
“Si tratta del ben noto gruppo di Visegrad – aggiunge Chiti – protagonista spesso nella costruzione di nuovi muri, colpi allo stato di diritto, intolleranza e chiusura nei confronti degli immigrati. Non stupisce neppure che la destra lepenista italiana e gli organi di informazione ad essa vicini abbiano gioito, schierandosi con Orban: quando si tratta di difendere ideologie e interessi propri, si manifesta ancor più il disegno velleitario e arcaico del loro sovranismo. Sono pronti ad abbassare la testa non una, ma dieci, cento volte! Le conseguenze di un disegno come quello dei soci di Visegrad, farebbe ancor più del Mediterraneo un immenso cimitero. Non basta però la nostra condanna. È indispensabile una forte azione politica. L’unione Europea deve farsi carico direttamente della stabilità in Libia; della definizione di prime forme di accoglienza, garantite nel rispetto dei diritti umani, per i profughi in Libia o Tunisia; deve portare a conclusione la procedura di infrazione nei confronti dei paesi del gruppo di Visegrad che rifiutano di accogliere qualche decina di rifugiati. Abbiamo poi la necessità di rendere operativo l’articolo 7 del Trattato dell’Unione: non è sopportabile che chi colpisce nel proprio paese i fondamenti dello stato di diritto, possa esercitare funzioni decisionali nel governo dell’Unione, utilizzando al tempo stesso per il loro sviluppo quei fondi che vengono dai contributi degli altri paesi”.


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