Ormai è chiaro che, se il centrodestra tornerà al governo dell’Italia, il nostro paese tornerà pericolosamente nel passato.

La dichiarazione di Silvio Berlusconi di voler cancellare la legge sulle unioni civili, accodandosi alle posizioni medievali di Meloni, Roccella&C., ci dice quale visione retrograda abbia chi vorrebbe candidarsi a guidare il Paese a braccetto con la Lega.

Una visione che fa il paio con quella del M5S. Che dopo aver tradito in fase di approvazione della legge sulle unioni civili, per bocca di Di Battista (l’altra sera da Fazio) dice che “i diritti civili non sono una priorità e non sono nel nostro programma”.

Diciamolo chiaramente: siamo di fronte all’ennesima bufala venduta in campagna elettorale. L’abrogazione della 76/2016 sarebbe, infatti, un atto incostituzionale, visto che la legge è pienamente incardinata sugli articoli 2 e 3 della nostra Carta ed ha riallineato l’Italia ai numerosi richiami venuti dall’Europa, in particolare dalla Corte di Strasburgo, che ci chiedeva da tempo e con insistenza di dare riconoscimento alla vita familiare delle coppie same sex, richiamandoci a riconoscere l’uguaglianza dei diritti per queste coppie.

Inoltre, fatto non meno importante, si metterebbe in atto una pericolosa regressione culturale del nostro Paese dopo che, finalmente, è stato riconosciuto il diritto di cittadinanza a tanti italiane e italiani che fino al maggio di 2016 per lo Stato non esistevano. Cittadini omosessuali ed eterosessuali. Sì, perché non bisogna dimenticare che la legge 76/2016 sulle unioni civili riconosce anche le coppie conviventi (un numero considerevole), senza specificare l’orientamento sessuale dei componenti, regolando e tutelando i loro diritti sociali e patrimoniali.

Berlusconi, Salvini e la Meloni vogliono cancellare tutto questo? Complimenti! Dove è finito il centrodestra liberale ed europeo? I diritti appartengono ad ogni persona e Berlusconi vorrebbe ricacciare tantissimi cittadini italiani e le loro famiglie, in un’insopportabile invisibilità giuridica.

Una scelta che – e lo sanno bene – è assolutamente minoritaria nel Paese, che è ben più avanti di qualche politico che cerca di raggranellare voti. Lo dimostra il fatto che, per il tanto sbandierato referendum abrogativo annunciato all’indomani dell’approvazione delle unioni civili, non sono neanche riusciti a raccogliere il numero di firme necessarie per farlo svolgere (e perderlo).

Ma poiché i diritti sono di tutti e non hanno colore, Silvio Berlusconi dovrebbe ricordare che un centrodestra moderno non fa simili battaglie “medievali”. Bene lo sanno, per esempio, persone come Mara Carfagna, Stefania Prestigiacomo, Laura Ravetto o Sandro Bondi che in Parlamento hanno votato a favore della legge sostenendo che “i diritti inviolabili delle persone, tutte, senza distinzioni, sono sopra ogni altra cosa”. Cosa ha da dire Berlusconi – altro esempio – a Renata Polverini che era a fianco a me al Pride di Roma?

Siamo di fronte ad una visione sociale inaccettabile, che farebbe sprofondare nuovamente il nostro Paese ai margini dell’Europa nel campo dei diritti civili. Spero che le anime migliori e libere del centrodestra, che pure votarono una legge giusta che ha portato uguaglianza e dignità, facciano sentire la propria voce. Spero anche che gli elettori premino con il loro voto chi ha lottato apertamente per i diritti. Tutte cose che al centrodestra e al Movimento 5 stelle proprio non interessano. Anzi, puntano a cancellarle.


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