Al Ministro dell’interno

Premesso che:

in data 8 aprile 2019 il consiglio comunale di Calolziocorte, in provincia di Lecco, ha approvato una delibera con la quale si prevede, tra l’altro, di adottare il nuovo regolamento comunale sulle strutture di accoglimento per migranti, allegato a una planimetria contenente le “zone sensibili”;

l’articolo 2 del suddetto regolamento prevede che al fine di “favorire processi di integrazione condivisi con i residenti e ritenuto fondamentale che il Comune possa programmare e supervisionare eventuali insediamenti di centri di accoglienza per rifugiati e richiedenti asilo viste le molteplici problematiche sociali e di sicurezza che in questo tipo di strutture possono generare, vengono individuate alcune zone dette “sensibili” così come da planimetria (…). In particolare le zone segnate in rosso (stazione ferroviaria e scuole) si intendono vietate, e quelle in blu (biblioteca e oratori), necessitano di nulla osta. Tra i centri di accoglienza e zone sensibili deve esserci una distanza minima di 150 mt misurata calcolando il percorso pedonale più breve. Per zone sensibili si intendono la superficie occupata dall’immobile e le aree limitrofe ad uso pubblico”;

l’articolo 3 del suddetto regolamento prevede che “i privati, anche sotto forma di associazioni/cooperative, che volessero ospitare rifugiati/richiedenti asilo presso strutture di proprietà o di cui abbiano godimento a qualsiasi titolo, ubicate all’interno di una delle zone dette “sensibili blu”, dovranno far pervenire agli uffici competenti idonea richiesta preventiva di nulla osta, al fine di verificarne la compatibilità. Il comune si impegna a dare risposta entro 30 giorni dalla richiesta. In tutti gli altri casi, in zone non considerate “sensibili”, va data comunicazione al comune dell’insediamento almeno 30 giorni prima, fornendo tutta la documentazione necessaria (…);

l’articolo 4 del suddetto regolamento prevede sanzioni in caso di violazione delle disposizioni previste;

considerato che:

le disposizioni richiamate dal regolamento approvato dal Consiglio comunale di Calolziocorte sono fortemente discriminatorie e contrarie ai principi costituzionalmente garantiti dal nostro ordinamento;

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza di quanto riportato in premessa e quali siano le sue valutazioni a riguardo;

se non ritenga opportuno e doveroso intervenire, coordinandosi con la Prefettura, affinché il regolamento di cui in premessa sia immediatamente sospeso in modo da scongiurare il verificarsi di vere e proprie misure di apartheid in un comune del nostro Paese.


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