«Così non si può fare».
Valeria Fedeli, è ancora arrabbiata con Renzi?
«Certo, io sono contro la scissione e quando Matteo mi ha chiamata gli ho detto di no – risponde la ex ministra dell`Istruzione e senatrice del Pd -. Ma trovo che Orlando si sia messo su un piano sbagliato».
Il vice di Zingaretti ha esagerato a paragonare la Leopolda al Papeete di Salvini?
«È un`offesa, un paragone improprio. Il Papeete ha rappresentato una modalità antiistituzionale e chi come Orlando dice cose così gravi e con un linguaggio inaccettabile, sbaglia altrettanto».
Il governo appena nato già rischia di cadere?
«Il governo non può cadere. Abbiamo la responsabilità di fare la legge finanziaria ed è necessario che si discuta in termini di merito, senza sgambetti, né giochi al rialzo. Siamo tutti nella stessa coalizione, dobbiamo confrontarci sulle priorità della manovra e trovare i punti che uniscono».
Fin qui hanno prevalso i veti. Se l`Iva non aumenta, è merito di Renzi?
«C`è un problema di serietà che riguarda tutti. Anche Matteo ha votato il programma di governo, non è che stava al mare e dentro c`era scritto che la riduzione del cuneo fiscale, proposta dal Pd, è una priorità. Ora, se tu cominci a dire “facciamolo fra un anno” non hai rispetto delle altre parti politiche che compongono la maggioranza. Così si rischia di dare un vantaggio competitivo a Salvini».
Il piano dell`ex premier è scalzare Conte?
«Se ci fosse un simile piano, che io non conosco, lo riterrei non serio verso le ragioni per cui lo stesso Renzi ha deciso di votare questo governo. Nelle comunicazioni di Conte al Senato c`erano cuneo fiscale, asili nido, congedo parentale, attuazione dell`agenda 2030 dell`Onu…».
Per il capogruppo del Pd al Senato, Andrea Marcucci, la scissione non è finita. Prevede altre uscite?
«Spero non ci sia da parte di Renzi la scelta di procedere con uno stillicidio di uscite, perché se fosse così dovrei rivedere la mia stima e il mio affetto».
Sul «Corriere» il capogruppo ha spronato i senatori che non credono più nel
Pd a lasciare. Marcucci fa il gioco di Italia viva?
«Quella frase mi ha colpito. Ma io credo sia un modo di chiedere rispetto, non un invito ad andarsene dal Pd. A differenza di altri io non sono una scissionista e non mi sento liberata, mi sento privata di una parte importante. Detto questo, annunciare una scissione 48 ore dopo aver fatto nascere un governo è una cosa che non è mai avvenuta in nessun altro Paese».
Ci saranno un altro governo e un altro premier, prima della fine della legislatura?
«Sono le classiche chiacchere che girano. Certo, anche io mi chiedo cosa volesse dire Marcucci, quando ha dichiarato che Renzi non romperà fino al 2020. Parlava del governo o della legislatura?».


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