Una società che non legge è una società culturalmente più povera. Ecco per ch è il problema della vendita dei giornali e dell`intero settore dell`editoria che sta rischiando il tracollo è stato affrontato in parlamento e il governo entro il prossimo mese di maggio si è impegnato a varare i decreti attuativi della nuova legge sull`editoria. Un tema affrontato anche dalla neo vicepresidente del Senato Rosa Maria Di Giorgi.
Senatrice la crisi economica colpisce duro e le vendite dei giornali sono diminuite del 40per cento in 10 anni. Liberalizzare maggiormente le vendite è una soluzione?
«Su questo tema il Parlamento lavora da tempo e con la legge sull`Editoria ci siamo mossi in questa direzione. Leggere i giornali non è utile solo ai fini della mera informazione: sui quotidiani ci sono valutazioni, proposte, approfondimenti. E` una sollecitazione intellettuale importante. E più saranno capillari i punti vendita, più facilmente si raggiungeranno un maggior numero di persone».
A una vendita più capillare sul territorio si sono finora opposte le edicole che temono di perdere mercato.
«La legge parla delle edicole come di nuovi centri servizi e in questa chiave non solo commerciale, ma di `servizio` al cittadino le edicole possono svolgere un ruolo importante. Chi non vive un accesso facile al mondo on line può trovare nelle `nuove` edicole un supporto fondamentale. Penso ai meno giovani e ai comuni più piccoli sul territorio: qui le edicole potrebbero offrire anche servizi di accesso alla pubblica amministrazione e, allargando il numero dei clienti, tornare a vendere anche un maggior numero di giornali».
In quale tipologia di negozi lei pensa dovrebbe essere sempre possibile introdurre la vendita dei giornali?
«Penso al negozio che vende generi di prima necessità, ma anche qualsiasi altro tipo di negozio che possa offrire orari e collocazione adeguata. Vendere giornali, oltrechè un fatto economico, è sempre stato un servizio importante per la comunità. Resto convinta che i quotidiani siano uno strumento essenziale. Uno dei grandi e gravi problemi di questo momento storico è la caduta delle vendite. E` vero che i giovani leggono on line, ma guardano quattro notizie e spesso solo i titoli. Perch è la velocità è la caratteristica del mezzo informatico. Si assumono notizie e informazioni in modo superficiale. Le stesse testate giornalistiche, del resto, danno informazioni molto rapide nelle loro versioni on line. E` cosa diversa da leggere un articolo, rifletterci e confrontarlo con quelli di altre testate. Si è persa l`abitudine, direi l`esigenza, di questo importante strumento critico. Insomma il web è una conquista importante ma non ci dà tutto, la carta stampata, così come il libro, devono essere sostenuti e valorizzati. Ne va del valore del nostro vivere sociale».


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