“Leggiamo che il governo intende insistere con i tagli all’editoria nella manovra di bilancio. Sinceramente non si comprendono le ragioni di una tale scelta: solo la volontà di mettere il bavaglio a tante voci che compongono il panorama di una informazione libera e plurale può giustificare la scelta di togliere risorse, che spariranno completamente nel 2022, a tanti periodici cattolici o a testate come Avvenire, Libero o Foglio. Dietro questa scelta, che consideriamo inaccettabile e pericolosa, c’è evidentemente una idea malsana e miope di democrazia. Anzi, forse c’è proprio l’ignoranza di quale sia il valore del pluralismo e di una vera democrazia dell’informazione” . Lo afferma Vanna Iori, capogruppo Pd in commissione Cultura al Senato.


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