«PERCHÉ non sospendere direttamente l`articolo 27 della Costituzione che, al comma 3, prevede la rieducazione del condannato?». Luigi Manconi, sociologo e senatore Pd, è chiaro: «Non accuso nessuno ma rilevo il clima».
La sospensione della semilibertà a Doina Matei – dopo la pubblicazione su Facebook di alcune foto nelle quali si mostra al mare sorridente – è un passo che il senatore non riesce a condividere.
Il ministro della Giustizia, Orlando, ha spiegato che la misura è attinente all`uso improprio del cellulare, non al sorriso…
«Io so, attraverso l`avvocato difensore, che non c`era alcun esplicito divieto di ricorrere a Facebook.
L`avvocato me l`ha spiegato e ripetuto con determinazione. Non ho motivo di dubitare delle sue parole».
Come vede tutta la storia?
«In realtà si tratta di una vicenda da leggere come edificante, con un intento di elevazione. Dal punto
di vista etico dimostra che il riscatto sociale è possibile. Da quello giuridico è uno dei casi in cui il
dettato costituzionale viene effettivamente eseguito. Raramente mi è capitato di vedere un tale processo
di rieducazione».
Tutta quella libertà della Matei stride con il destino della vittima…
«Sono la legge italiana e l`ordinamento penitenziario che prevedono la possibilità di accedere al lavoro
esterno».
Ma regolano anche i contatti via telefono…
«Nella peggiore delle ipotesi Doina Matei ha commesso una piccola violazione. A meno che non si voglia tramutare un sorriso in un capo di imputazione. Una cosa che fa venire in mente Edmondo De Amicis nel libro Cuore quando scrive… e Franti rise. `Uno solo poteva ridere mentre Derossi diceva dei funerali del Re, e Franti rise`. Il sorriso dei disgraziati viene sempre vissuto come un oltraggio».
Vede tutto questo come un`esagerazione?
«Come dicevo, perché allora non sospendere l`articolo 27 della Costituzione che, al comma 3, prevede la rieducazione? In questo modo ci risparmieremmo tante discussioni oziose, insopportabili pippe garantiste, pruriginosi scrupoli umanitari e, soprattutto, l`idea stessa così tediosa e sdolcinata del riscatto sociale. Potremmo essere tutti più sereni e `sorridenti…».
Lei ha parlato di clima…
«Da sociologo noto il clima, sono prima sociologo e poi senatore. Ma non si può discutere sul nulla.
Non esiste andare dietro a queste paronoie. Non accuso nessuno ma mi rendo conto del clima».
A proposito di questo clima, sa che la Procuro di Roma ha ottenuto per tutti gli imputati in carcere o ai domiciliari del processo Mafia Capitale, il congelamento dei termini cautelari che viene cosi rimandato
a maggio del 2019? Significa che nessuno potrà essere scarcerato per scadenza dei termini prima della sentenza.

«Ho sentito. Risponde alla tentazione, divenuta permanente, di avere leggi eccezionali. Mafia Capitale
esige norme speciali. Personalmente non sono d`accordo. Tutto questo non fa che creare una successione
di allarmi senza giustificazione».


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