Da come il capogruppo al Senato del Partito democratico Andrea Marcucci apostrofa il ministro dell`Istruzione, Lucia Azzolina, non sembra che il Pd abbia gran voglia di difenderla dalla mozione di sfiducia che Matteo Salvini presenterà per buttarla giù. Certo, sarà difficile che il Pd possa votare con la Lega, ma quello di Marcucci, visto il suo ruolo, suona come un avvertimento preciso e un preludio di cosa succederebbe se si aprisse il cantiere del rimpasto di governo: «Il contributo della Azzolina è insufficiente».
Senatore Marcucci, la tenuta del governo è appesa alla ripresa della scuola. Se viste le premesse fosse un disastro, la colpa andrebbe addossata alla ministra?
«Siamo ancora nella fase in cui bisogna fare di tutto affinché l`inizio della scuola non sia un dramma, certo è che il tema è stato affrontato in ritardo e con qualche incertezza di troppo».
Allora sarà difficile difendere la ministra Azzolina dalla mozione di sfiducia di Salvini?
«Salvini fa la sua solita partita: scommette preventivamente sul disastro. Io prediligo un`altra impostazione di gioco: i problemi vanno affrontati e se possibile risolti. E in tal senso mi pare insufficiente il contributo che sta portando la ministra Azzolina. Spero migliori di qui a settembre».
Ma ritiene che non abbia predisposto per tempo quel che serviva a far ripartire le scuole in sicurezza?
«È da marzo che sappiamo che questa era la priorità, si doveva lavorare tutti a testa bassa per creare le migliori condizioni a settembre. La ministra purtroppo è sembrata a tratti più interessata a trovare un capro espiatorio, da ultimo persino i sindacati».
Lei sembra pronto a mollarla, ma è una sorta di eretico nel suo partito. La considerano una quinta colonna di Renzi per non averla invitata alla Festa dell`Unità?
«Incidente chiuso. Una disattenzione dell`organizzazione, non voglio pensare che qualcuno al Nazareno mal sopporti chi viene da una cultura politica diversa, al di là delle fake news sulla quinta colonna. Io ero riformista con Matteo Renzi, sono riformista con Nicola Zingaretti».
Lei a questo punto non parteciperà alla Festa di Modena, giusto?
«Andrò ad altre Feste dell`Unità, dove per fortuna sono stato invitato. Poi lo ripeto, mi sono risentito per il gruppo Pd del Senato che rappresento, non tanto per me».


Ne Parlano