Senatore Andrea Marcucci, i 5 Stelle in Emilia-Romagna mettono a rischio Stefano Bonaccini?
«Io ho sempre pensato che le alleanze locali si possono solo determinare sul territorio. Ciò detto, sono convinto che in Emilia gli elettori daranno un giudizio sui cinque anni di governo di Bonaccini. Perciò andrà bene, a prescindere dal comportamento dei 5 Stelle».
Ma Luigi Di Maio è un vostro alleato di governo e dice «mai col Pd».
«Lei mi vuole portare ad analizzare i meccanismi decisionali di una forza politica con cui siamo alleati? Io non mi permetto di farlo. Dopodiché ritengo che sbagli sia chi dice “alleanze in tutte le elezioni locali” sia chi sostiene “mai alleanze”».
Secondo lei a cosa punta Di Maio?
«Io non sono tra coloro che capiscono che cosa voglia Di Maio e sono certamente tra coloro che hanno rinunciato a capirlo».
Ma le fibrillazioni all`interno dei 5 Stelle non sono perniciose per il governo?
«Che ci sia una forte dialettica interna ai gruppi parlamentari 5 Stelle è evidente. Lo abbiamo visto con la votazione dell`emendamento sull`ex Ilva e lo vediamo alla Camera, dove non riescono a votare il capogruppo. È chiaro che questa situazione è compatibile con la tenuta del governo e della maggioranza solo se dura per un tempo limitato. Abbiamo di fronte dei passaggi delicati, a cominciare dall`approvazione della legge di Bilancio, e sarebbe complicato andare avanti non solo con la dialettica tra i gruppi, ma anche all`interno dello stesso gruppo. Però, sinceramene, non penso proprio che la maggioranza sia a rischio. E poi non è certo il Pd che può impartire lezioni sulle fibrillazioni interne… Siamo stati piuttosto bravi anche noi in un passato più o meno recente».
A proposito di passaggi parlamentari delicati, sulla legge elettorale a che punto siete?
«Io partecipo alle riunioni del gruppo di lavoro e mi sembra che si stia procedendo speditamente. Riusciremo a fare un accordo e a presentare una proposta di legge entro dicembre, che verrà discussa poi anche con le altre forze politiche. In questo senso la richiesta di Giorgetti è una buona notizia. Noi siamo per il maggioritario a doppio turno, il sistema dei sindaci, insomma, gli altri si sono espressi invece per il proporzionale. Ma noi prima di essere disponibili a fare delle aperture e ad abbandonare il maggioritario, per, magari, un proporzionale con una significativa soglia di sbarramento, dobbiamo compiere dei passaggi interni. Io credo che presto la direzione del partito affronterà il problema».
Tornando all`Emilia, in caso di sconfitta il governo potrebbe cadere?
«Non credo che possano essere delle elezioni regionali a determinare la caduta del governo». E a determinare la caduta di un segretario? «Io sono convinto che Bonaccinì vinca. Il Pd ha dinamiche interne complicate, e le elezioni in Emilia-Romagna sono particolarmente importanti, ora è meglio dare tutti una mano a Bonaccini, il 27 gennaio tireremo le somme».


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