“Cinque anni fa, l’attuale presidente della Camera, Roberto Fico, dichiarava solennemente che non ci sarebbe stato più bisogno di una Commissione di Vigilanza perché la politica sarebbe uscita dalla Rai. Ebbene, è stata sufficiente la prova di governo per dimostrare che quelle del M5S erano solo promesse e vuote enunciazioni di principio. Soltanto ieri, infatti, i capi politici dei partiti di maggioranza si sono incontrati in trattoria per spartirsi le nomine Rai -direzioni di rete e di testata- che, grazie a una legge approvata dal governo Renzi, sono di competenza esclusiva dell’amministratore delegato. Ma, come se non bastasse, il presidente della Commissione di Vigilanza, ha negato l’accesso alle schede con cui è stato eletto Marcello Foa”, lo dichiara in una nota stampa il componente Pd della commissione di vigilanza Rai, senatore Salvatore Margiotta.
“L’elezione del presidente della Rai, infatti, appare illegittima, per i motivi più volte denunziati, e per le palesi irregolarità della seconda votazione, immediatamente accertabile dall’accesso alle schede. Perché non ci si consente l’accesso agli atti? Ma, come se non bastasse, ogni giorno che passa, Foa certifica la sua totale inadeguatezza. Come può ricoprire un incarico di garanzia chi continua impunemente a diffondere fake news anche contro gli esponenti del maggiore partito di opposizione, come se fosse un troll qualsiasi e non il presidente della più grande azienda culturale del Paese? Gli eurodeputati del PD stanno intraprendendo un’azione giudiziaria nei suoi confronti. Tra nomine decise a tavola e un presidente inadeguato e eletto col trucco, le forze di maggioranza si comportano come se la Rai e il Parlamento fossero cosa loro. E’urgente che si faccia chiarezza sull’elezione di Foa. E sono certo che il Presidente Fico si adopererà in tale direzione”.


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