Il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, ha detto che i prestiti europei del Mes vanno presi subito e senza se e senza ma. Immagino lei sia d`accordo.
«Le condizioni del Mes sono molto convenienti per l`Italia, che usufruirebbe addirittura di un tasso di interesse negativo sui prestiti fino a 7 anni e di poco più di zero su quelli fino a io anni, a fronte di tassi sui Btp del debito pubblico italiano dell`1,7%. Inoltre, non ci sono condizioni di altro tipo, se non che la spesa riguardi direttamente e indirettamente la sanità. L`Italia potrebbe ottenere in questo modo fino a 36 miliardi di euro. Si tratta di una opportunità molto importante per rafforzare il sistema sanitario».
Il premier, Giuseppe Conte, ha però detto che prima vuole vedere i regolamenti, anche se questi in realtà ci sono, tanto che Cipro ha già deciso di chiedere i prestiti.
«Leggere le carte e guardare al merito è sempre una cosa buona e giusta. Ciò detto, per i motivi illustrati prima, credo ci siano tutte le condizioni per una decisione positiva».
Quando? L`Italia ha urgenza di soldi, giusto?
«Guardi, l`articolo 36 del decreto Rilancio autorizza il ministero dell`Economia a stipulare gli accordi per accedere al programma europeo Sure, che per l`Italia può valere una ventina di miliardi di prestiti coi quali finanziare la cassa integrazione, e ai fondi per la liquidità alle pmi della Bei, che potrà erogare fino a 40 miliardi. Poi contiamo sul Recovery fund, dal quale potrebbero arrivare risorse molto importanti (circa 173 miliardi per l`Italia, ndr) anche se sappiamo che i tempi sono più lunghi perché serve l`approvazione all`unanimità negli organismi europei».
Nel frattempo il governo sarà costretto a chiedere al Parlamento un nuovo aumento del deficit, dopo i 75 miliardi già autorizzati?
«Questo lo decideremo in relazione all`emergere di eventuali nuove necessità».
Le nuove necessità sono già emerse con prepotenza con importanti richieste di modifica al decreto Rilancio, dall`aumento dei fondi per la cassa integrazione al potenziamento del superbonus agli incentivi per l`auto.
«Valuteremo tutte le richieste e contemporaneamente monitoreremo l`andamento della spesa sulle misure prese. Per esempio, sarà importante verificare la spesa effettiva per la cassa integrazione rispetto a quella prenotata».
Non mi ha detto come pensate di convincere i 5 Stelle a dire di sì al Mes.
«Decideremo insieme. L`importante è partire dalle priorità e dal fabbisogno di risorse, vagliando senza pregiudizi tutti gli strumenti che la Ue ci offre. Mes compreso».
Come gestirete intanto ho mila emendamenti al decreto Rilancio?
«In realtà, sono poco meno di 8 mila. Lavoreremo pancia a terra per migliorare il più possibile il decreto in relazione a proposte presentate, sia dalla maggioranza sia dall`opposizione».
Come farete, se avete lasciato solo 800 milioni per coprire le modifiche?
«Sono risorse importanti. Siamo a disposizione del Parlamento per utilizzarle al meglio, senza stravolgere l`impianto del decreto».
Le sue priorità?
«Lavoro, imprese, enti territoriali».
In concreto: il superbonus del 110% verrà esteso alle seconde case e fino al 2022?
«Valuteremo i costi e il loro profilo temporale».
Significa che se non si riesce col decreto Rilancio si farà con la manovra di Bilancio a settembre?
«Sì, del resto l`impatto finanziario di queste misure si avrà sui prossimi anni».
Arriveranno gli incentivi per acquistare le auto meno inquinanti?
«Il settore automotive vale il 6% del Pil. Incentivi per accelerare il rinnovo del parco veicoli sono molto utili dal punto di vista ambientale ed economico».
Ma costano tanto.
«L`intervento sarebbe molto più efficace se deciso a livello europeo».
Potrebbe tornare utile per questo il Recovery fund?
«Certo».
Si farà il Ponte sullo Stretto?
«La priorità mi sembra un`altra: portare l`Alta velocità in tutto il Sud e modernizzare la rete infrastrutturale in Calabria e Sicilia».


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