«La via maestra è riaprire il confronto con ArcelorMittal». Il viceministro dell`Economia, Antonio Misiani (Pd) insiste sulla strada del dialogo: per salvare l`ex Ilva, così come per introdurre modifiche alla legge di Bilancio «mantenendo invariati i saldi e l`impianto». Tra ieri e oggi si conclude il ciclo di audizioni con le parti sociali e gli enti territoriali.
Si fa insistente la voce di un coinvolgimento di Cassa depositi e prestiti per il salvataggio dell`ex Ilva. È così?
«La via maestra è riaprire il confronto con ArcelorMittal, tenendo conto che i 5 mila esuberi annunciati sono inaccettabili e che gli impegni contrattuali sottoscritti un anno fa vanno mantenuti. Bisogna discutere sulle mutate condizioni di mercato, affrontando i problemi con tutti gli strumenti disponibili».
Sarà coinvolta Cdp?
«E prematuro. Non è nel novero delle azioni in discussione».
Il governo sta valutando la nazionalizzazione? Sarebbe compatibile con le regole Ue?
«Tecnicamente è poco fattibile e problematica sotto vari punti di vista».
Ieri il gruppo cinese Jingye ha raggiunto un accordo per acquisire il produttore siderurgico britannico British Steel in bancarotta. È questo il futuro?
«Il futuro nel settore siderurgico è la crescente integrazione tra i grandi gruppi, ma non vuol dire che l`Europa e l`Italia debbano abbandonare un settore strategico per il comparto manifatturiero. Dobbiamo difendere la presenza siderurgica nel nostro Paese. Quindi dobbiamo negoziare e costringere ArcelorMittal a discutere, mettendo da parte le proposte non accettabili così come l`idea di disimpegno».
Le multinazionali non ascoltano molto i governi.
«Non credo che i governi debbano farsi intimidire dalle multinazionali. C`è un interesse nazionale: portare a compimento il piano ambientale e industriale».
State lavorando sul ripristino dell`immunità penale per l`ex Ilva durante l`attuazione del piano ambientale? Tra gli emendamenti del Pd non è prevista.
«li Pd è a favore di una norma di carattere generale ma non ha senso discuterne prima della ripresa delle trattative. Vogliamo offrire un quadro di certezze a tutti gli operatori che si trovino ad affrontare situazioni simili».
E un segno di apertura al mondo delle aziende? ArcelorMittal ha denunciato un clima di ostilità.
«Ritengo che il futuro dell`Italia non possa prescindere dall`industria manifatturiera. È nostro dovere creare un contesto che aiuti il comparto rimanendo competitivo e affrontando il nodo ambientale».
Pd e Movimento 5 Stelle sono però divisi sull`immunità penale. Cosa farete?
«Nel governo c`è piena consapevolezza della necessità di fare tutto il possibile per tenere in attività l`ex Ilva. Si è impegnato in prima persona il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e questo è il segno dell`unità del governo».
È iniziato l`iter di discussione della legge di Bilancio. In quali ambiti ci sono possibilità di cambiamento?
«Tra oggi e domani (ieri e oggi, ndr) si completa il ciclo di audizioni con le parti sociali e gli enti territoriali. Avremo il quadro delle proposte dei diversi portatori di interessi e degli enti territoriali. Il governo è d`accordo a mettere mano al regime di tassazione delle auto aziendali e della plastica. Vogliamo rispondere concretamente alle istanze dei Comuni e ad alcune proposte di modifica del decreto fiscale».
Ieri Confindustria ha criticato duramente la legge di Bilancio, in particolare plastic e sugar tax. Cosa risponde?
«Le critiche sono sempre legittime anche quando non condivisibili. Confindustria sottovaluta la portata delle misure a favore delle imprese: gli incentivi 4.o e il credito d`imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno, il rifinanziamento della Sabatini a sostegno delle Pmi, la totale deducibilità dell`Imu sui capannoni anticipata al 2022, che Confindustria ha erroneamente negato in audizione. Sulla plastica è in atto un dialogo con le associazioni imprenditoriali per migliorare la tassa».
Come procederete?
«Dobbiamo mettere in fila le criticità, fare il censimento delle risorse disponibili e selezionare delle priorità mantenendo invariati i saldi e l`impianto della manovra».
Ma le priorità di Pd e M5S sono diverse. Come conciliarle?
«L`impianto della manovra è stato condiviso da tutta la maggioranza. Sui temi industriali e fiscali abbiamo sensibilità diverse ma ci confronteremo per trovare un punto di equilibrio».


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