“È un giorno triste e quasi drammatico per la storia dell’Unione Europea e stamattina si faceva fatica a credere a ciò che vedevamo su giornali e televisioni. Purtroppo ha vinto il sentimento di astio contro il diverso promosso da una campagna che ha dipinto l’Europa a rischio di inarrestabili flussi di immigrati”. Lo dice la senatrice del Pd Laura Puppato.
“Alcuni hanno dichiarato – prosegue Puppato – che questo giorno potrebbe segnare l’inizio di una diversa Unione, uno stimolo a cambiare politiche e rimuovere disuguaglianze, ma non è improbabile che questo referendum seppur vinto di poco, segni la fine dell’UK come entità territoriale. Leggere il risultato offre lo spaccato di una Gran Bretagna divisa sia geograficamente che dal punto di vista generazionale. I giovani confermano di essere pro-UE, di avere meno confini mentali e fisici, come il voto di Ulster e Scozia, nettamente pro-Europa segna un forte distacco con le zone più ricche di Inghilterra – Londra esclusa – e lo stesso Galles, gelose del proprio benessere e intimorite dall’arrivo di immigrati. Come fare a tenere questo disgregato quadro insieme riesce molto difficile da comprendere, tanto che lo stesso Cameron ha scelto di non fare il traghettatore. Il compito di chi in Europa ci resta e’ non lasciare che passi ancora tempo prima di dare la scossa alle politiche comuni su welfare, politica estera e ambiente: l’Europa così com’è non va e rischia di alimentare facili populismi e iper-nazionalismi. Insieme siamo un soggetto forte, capace di incidere a livello internazionale, divisi finiremo per diventare insignificanti e a rischio conflitti e povertà. Per questo dobbiamo costruire un’Europa che si ponga l’obiettivo della pace e della riduzione delle disuguaglianze”.


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