“La discussione aperta dal Segretario su una nuova fase del progetto politico progressista e democratico del Paese non va sprecata e non deve essere occasione per nuovi scontri e personalizzazioni, divisioni, organizzazione di gruppi di autotutela basati sulla relazione personale e non sul progetto politico. Per questo sarebbe utile discutere di contenuti innovativi, del modello di società, delle basi culturali, del progetto antropologico, e anche della forma che è sostanza. Come battere consumismo e disgregazione, come essere nel mondo. Un nuovo soggetto transnazionale, con al centro i diritti umani e lo sviluppo sostenibile, portatore di una cultura ecologica e comunitaria. Un modello di adesione non solo individuale e non solo territoriale che leghi e valorizzi le tante energie del Paese. Una comunità democratica che pensi a come portare emancipazione: culturale, sociale, economica. Questo è il livello della sfida perché oggi le democrazie sono tutte in una crisi profonda e o si reinventano o gli anni venti rischiano di nuovo di essere il tempo del qualunquismo che si fa violenza, della sopraffazione, della riduzione delle libertà. Invertire questa rotta non è semplice ma è necessario e affascinante”. Così il senatore del Pd Roberto Rampi.


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