“Il problema che ancora oggi è pressante – spiega Daniela Sbrollini, senatrice PD – riguarda la mancata applicazione delle linee di indirizzo e della Legge 134/2015 che prevede interventi finalizzati a garantire la tutela della salute, il miglioramento delle condizioni di vita e l’inserimento nella vita sociale delle persone con disturbi autistici.
I disturbi dello spettro autistico, infatti, non sono sempre trattati nel modo più appropriato e, nonostante alcune realtà eccellenti presenti nel territorio nazionale, le persone con questi disturbi e le loro famiglie spesso non trovano risposte adeguate nel sistema di welfare del nostro Paese.
Secondo quanto stabilito dalla legge 18 agosto 2015, n. 134, il Servizio sanitario nazionale dovrebbe garantire alle persone con disturbi dello spettro autistico le prestazioni della diagnosi precoce, della cura e del trattamento individualizzato, mediante l’impiego di metodi e strumenti basati sulle più avanzate evidenze scientifiche;
Le regioni invece non riescono a mettere in pratica ciò che viene chiesto. Nonostante un diritto e nonostante la Legge, spesso in molte città mancano i servizi che dovrebbero essere offerti per migliorare la qualità della vita dei ragazzi che soffrono di autismo.
Il sistema sociosanitario stenta a prendersi in carico queste persone perché spesso manca una diagnosi e la scuola non riesce a garantire insegnanti di sostegno formati. Dopo l’obbligo scolastico arriva il vuoto totale e i ragazzi sono destinati ai centri diurni dove raramente trovano operatori che conoscono bene la sindrome.
La conseguenza è che molte famiglie scelgono di tenerli a casa dove rischiano di perdere le competenze che gli sono state insegnate. Per questo al Senato abbiamo presentato una mozione con cui si chiede la costituzione di una Commissione speciale con compiti di analisi, approfondimento e ispezione sulle materie concernenti l’autismo e altre disabilità, l’applicazione della legge da parte delle Regioni nonché funzioni di assistenza alle loro famiglie”.