“Nel 2013, su iniziativa del presidente Rai Anna Maria Tarantola e del direttore Luigi Gubitosi, la Rai aveva deciso di non trasmettere più programmi che riproponessero un’immagine stereotipata della donna e un utilizzo del suo corpo. Tra questi anche Miss Italia che oggi, con un vero e proprio colpo di mano, viene nuovamente inserita nel palinsesto del servizio pubblico”, lo dichiara in una nota la senatrice Valeria Valente, presidente della commissione femminicidio, che continua “Ha dell’assurdo, inoltre, che questa scelta sia stata presa senza l’approvazione del cda, i cui membri non sono stati messi al corrente. Nel nostro Paese i casi di violenza sulle donne continuano ad essere troppi. Un fenomeno che va combattuto, non ci stancheremo mai di dirlo, innanzitutto con un investimento in termini culturali sconfiggendo modelli e immagini di un rapporto asimmetrico tra gli uomini e le donne, combattendo la possibilità di utilizzare il corpo delle donne come fosse un oggetto. Per questo la scelta fatta qualche anno fa dalla Rai, principale emittente del servizio pubblico televisivo, andava nella direzione giusta e non si capisce in nessun modo quali siano i motivi che hanno spinto gli attuali vertici a fare questo assurdo passo indietro ”, ha concluso la senatrice Valente.


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