” Un altro episodio di atroce violenza nei confronti di una donna e della sua bambina di soli due anni. Quanto accaduto nel napoletano è intollerabile ma purtroppo è l’ennesima prova di quanto sia necessario rendere effettive le tutele e le misure di protezione esistenti a garanzia delle donne che trovano la forza di denunciare: un uomo ha tenuto prigioniera la sua ex per 12 ore, usandole una violenza terribile in presenza della figlia. Non ci saranno codici rossi o blu o provvedimenti che tengano se non ci mettiamo veramente al lavoro per rendere efficaci le misure al fine di evitare che le donne siano avvicinate dagli uomini violenti: è proprio dopo la denuncia e l’avvio di provvedimenti restrittivi che rischiano di diventare più pericolosi. Alcuni mezzi ci sono già, penso al braccialetto elettronico, inserito nella legge sul Femminicidio ma ancora scarsamente applicato, ma ciò che è davvero importante adesso è impedire concretamente agli uomini di avvicinarsi: il personale di prima accoglienza e i tribunali devono essere preparati e in grado quindi di individuare quelle situazioni in cui è necessario monitorare il maltrattante in modo costante, inasprendo le misure restrittive quando necessario. Il contrasto della violenza maschile sulle donne deve e può essere un’obiettivo raggiungibile, dipende da tutti noi, e finché non saremo in grado di garantire effettiva e massima protezione alle donne non avremo come Stato il diritto di chiedere a tutte di trovare il coraggio di denunciare “, così in una nota la senatrice del Pd Valeria Valente, presidente della commissione parlamentare di inchiesta per il Femminicidio.


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