“Ho letto le dimissioni di Matteo Renzi come una assunzione di sua personale responsabilità per il risultato referendario. È un punto che gli fa particolarmente onore”. Le sue dimissioni sono “una decisione impeccabile per il rispetto dovuto a un risultato che ha visto bocciare dal popolo il provvedimento cardine della legislatura”. Lo ha detto nel suo intervento in dichiarazione di voto nell’Aula del Senato il capogruppo del Pd a Palazzo Madama Luigi Zanda che ha poi aggiunto: “Non è questo il momento per tracciare il bilancio del governo Renzi, bilancio che però sarà necessario fare anche per rispondere alla tanta smemoratezza che sta segnando il dibattito politico e che” – ha chiosato Zanda rivolto a Mario Monti – “è emersa sgradevolmente anche oggi in quest’Aula”. Nel formulare a Renzi i “più sinceri auguri per il suo futuro personale e politico in una nuova stagione di riforme utili all’Italia” il capogruppo dem ha affermato che senza le sue politiche e le innumerevoli misure sull’economia, il lavoro, la scuola, la pubblica amministrazione, la giustizia e la cultura, non avremmo i tanti dati che testimoniano in modo inequivoco una stabile inversione di tendenza, l’uscita dalla recessione e la ripresa dell’occupazione. Venivamo da una situazione molto negativa e i risultati sono ancora insufficienti. Ma oggi senza quelle misure saremmo a commentare dati molto diversi, se non opposti”.
“Abbiamo solo iniziato il processo di uscita da una crisi insieme economica e politica, sociale e istituzionale, che sarà ancora lunga e che non riguarda solo l’Italia, ma l’intera Europa, che investe sia il nord che il sud, sia l’est che l’ovest del nostro continente. Il lavoro di risanamento del nostro Paese deve quindi continuare”.


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