“Da un Governo ‘politico’ ci si attende un’indicazione di rotta sulle scelte strategiche di finanza pubblica, di investimenti, di misure per la crescita, di conferma o meno degli indirizzi fiscali. Il Governo ha il dovere di tracciare una via che guardi al Paese ma anche fuori dal Paese. Nulla di tutto ciò è possibile valutare in questo DEF che si limita a prendere atto dell’andamento dell’economia e delle finanze pubbliche registrato negli esercizi precedenti, un DEF muto sugli impegni programmatici”. Lo dichiara la senatrice del Pd Cristina Tajani, capogruppo in Commissione Finanze, intervenendo in Aula a Palazzo Madama dove è in corso l’esame del Documento di economia e finanza 2024. “Non possiamo che giudicare con preoccupazione la distanza tra le stime di crescita del Governo e quelle diffuse dai principali istituti nazionali ed internazionali. Sul fronte degli investimenti, in assenza del PNRR, come evidenziato dal DEF stesso, l’economia italiana – sottolinea Tajani -sarebbe pertanto in stagnazione o peggio in recessione, con ciò evidenziando la totale inefficacia delle politiche economiche adottate nel corso degli ultimi diciotto mesi”. Le politiche per la crescita attuate dal Governo sono state del tutto insufficienti perché non ve ne sono state. “Il Governo, oltre alla mancata previsione del quadro programmatico, omette di evidenziare nel DEF 2024 anche la cornice entro cui collocare la prossima legge di bilancio e non fornisce alcuna indicazione concreta sulle misure di entrata e di spesa che l’esecutivo intenderà introdurre nei prossimi mesi”, ha aggiunto Tajani. “E siamo in attesa di leggere il nuovo decreto fiscale annunciato dal Governo che appare in tutto e per tutto un provvedimento elettorale. L’ennesima una tantum, in questo caso sulle tredicesime (ma solo per pochi), con un approccio particolaristico, che oltre ad essere iniquo, non è utile ad alleggerire la pressione fiscale”, conclude Tajani.


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