Dal Senato interrogazione al ministro dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare
Un intervento del ministro dell’Ambiente Andrea Orlando affinché, prima dell’emanazione del decreto ministeriale di conclusione della procedura di Valutazione dell’impatto ambientale, riconsideri l’effettiva necessità di realizzare una nuova diga sul torrente Sessera dopo aver demolito quella esistente, cosa che comporterebbe il passaggio da un invaso di 1,8 milioni di metri cubi ad un invaso di 12 milioni di metri cubi. E’ quanto chiede la senatrice del Pd Nicoletta Favero, che insieme con il presidente del gruppo di Scelta Civica al Senato Gianluca Susta (entrambi biellesi) e a 60 senatori del Pd (tra i quali gli eletti in Piemonte, più i componenti delle Commissioni Ambiente, Agricoltura e Beni culturali) ha rivolto un’interrogazione parlamentare urgente al titolare del dicastero dell’Ambiente, che ha ora in mano la decisione finale. La senatrice Favero sottolinea che ‘Il nuovo invaso, il quarto nel territorio biellese incontra l’opposizione ferma di parecchi Comuni e delle comunità locali nonché di molti dei parlamentari eletti in Piemonte’.
‘Il 31 dicembre 2010 – spiegano i senatori nell’interrogazione – il Consorzio di Bonifica della Baraggia Biellese e Vercellese ha chiesto la pronuncia di compatibilità ambientale al ministero dell’Ambiente sul progetto definitivo dei lavori di ‘Rifacimento dell’invaso sul torrente Sessera’ con finalità irrigue, idroelettriche e idropotabili. In realtà sia la Regione Piemonte che il ministero dei Beni culturali, pur esprimendo valutazioni positive, hanno chiesto importanti modifiche al progetto e il rispetto di condizioni vincolanti. Il costo previsto dell’opera, che ricadrebbe in un’area ambientale e paesaggistica di alto valore
naturalistico e tutelata, nella quale ricadono progetti europei di conservazione delle specie animali, è di ben 322.350.000, cifra verosimilmente sottostimata. La realizzazione dell’ invaso non è finanziata e godrebbe dei fondi comunitari legati alle politiche agricole.
Le valutazioni circa il rapporto costi-benefici sono tutte contrarie alla realizzazione, dal momento che le attività di risicoltura vedono necessità irrigue in diminuzione, mentre gli invasi già presenti nella zona sono in grado di garantire il fabbisogno energetico e di acqua potabile, specie qualora fossero oggetto di adeguata manutenzione. La realizzazione dell’infrastruttura desta molte preoccupazioni a livello locale e incontra,
per motivi di incompatibilità ambientale, l’opposizione forte delle popolazioni e dei sindaci, che hanno già scritto al governo, mentre al Consiglio regionale del Piemonte è già stata consegnata una petizione contraria contenente 3000 firme. E’ per tutti questi motivi – concludono i senatori – che chiediamo al ministro Orlando se sia al corrente della situazione, quale sia la sua valutazione, se non ritenga opportuno rivedere le decisioni prima dell’emanazione del decreto ministeriale, assicurando di vigilare affinché la legge di stabilità non ne preveda il finanziamento’.

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