“L’audizione del ministro Costa nella Commissione Ambiente e Territorio del Senato, sul tema decisivo del piano energia e clima, può essere archiviata come quella delle risposte evasive e delle omissioni. Ci si aspettava ben altro, dopo gli impegni assunti dalla presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen per ridurre le emissioni oltre il 50% entro il 2030”. Lo dice Andrea Ferrazzi, capogruppo democratico in Commissione Ambiente a Palazzo Madama.
“Il ministro Costa – prosegue Ferrazzi – si è limitato a relazionare su una proposta di Piano che già si conosceva e che da più parti, Europa compresa, è considerato inadeguato per raggiungere quantomeno gli obiettivi fissati dall’accordo di Parigi. Anche sulle domande poste ed argomentate che hanno riguardato i processi di decarbonizzazione, i sussidi, il gas, le consultazioni, gli investimenti per le fonti rinnovabili, la palla è stata buttata in tribuna addossando le responsabilità e le competenze ad altri ministeri. Serviva coraggio e non c’è stato, alla stregua del silenzio del ministro allorché presentammo in Senato la richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza climatica e ambientale. Una cosa l’abbiamo capita: sul clima si continuerà a navigare a vista, anche perché in questo governo la presenza dei negazionisti è davvero predominante”.


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