Laura Puppato, senatrice Pd in consiglio regionale», con questo incipit si poteva aprire ieri l`ennesimo scontro democrat in materia di Alta velocità. Si tratta infatti dell`attacco di un intervento scritto da Alessandro Naccarato, deputato del Pd di Padova, ex-diessino doc, sul Corriere Veneto. Intervento che ricorda, proprio alla senatrice, «cara Puppato» recita, le ragioni per le quali il partito di Pier Luigi Bersani appoggia l`opera da sempre. Ma, appunto, il deputato scrive che l`ex sindaco di Montebelluna (Treviso), eletta a Palazzo Madama, siede ancora in consiglio regionale, dove, fino alle primarie, guidava tra l`altro il gruppo piddino. Distrazione o volontà di bacchettare, ancor prima di argomentare la polemica?
Domanda. Senatrice, ma s`è dimessa o no dal consiglio regionale?
Risposta. Certo, anche se non c`era automatismo, c`era la mia volonta, immediatamente attuata. Sono contraria al doppio incarico. E il tentativo del vecchio Pci di screditare. Storicamente Teresa Mattei, Nilde Jotti, Tina Anselmi…
D. Sta dicendo che dietro c`è una questione di genere?
R. Il genere femminile, con autonomia di pensiero e consenso, inducono il sistema di potere alla ribellione.
D. Mi scusi, ma Jotti, Mattei e Anselmi furono rispettate nei loro partiti. Ritiene che il Pd veneto sia allora vagamente misogino?
R. No, a leggere la storia, direi che proprio non furono rispettate. E comunque il Pd meglio di altri partiti per numero di elette.
D. Va beh, la Jotti patì un po` di moralismo per la sua relazioni con Palmiro Togliatti, ma la Anselmi fu ministro e presidente della Commissione P2.
R. La questione è sempre di visione politica, quindi di potere. La Anselmi per esempio non fu mai presidente del Veneto.
D. Vero, ma negli anni `70 fu la prima donna ministro, del Lavoro oltretutto. Avrebbe dovuto puntare al posto del presidente veneto di quegli anni, Angelo Tomelleri?
R. Guardi, si legga in Internet la biografia della Anselmi. né presidenza della Regione né Quirinale per lei. D. Grazie, la conosco. Invece che cosa pensa del suo compagno di partito Naccarato? R. No comment. La differenza è nelle idee. L`attacco personale dimostra difficoltà e difetto.
Domanda. Senatrice, ma s`è dimessa o no dal consiglio regionale?
Risposta. Certo, anche se non c`era automatismo, c`era la mia volonta, immediatamente attuata. Sono contraria al doppio incarico. E il tentativo del vecchio Pci di screditare. Storicamente Teresa Mattei, Nilde Jotti, Tina Anselmi…
D. Sta dicendo che dietro c`è una questione di genere?
R. Il genere femminile, con autonomia di pensiero e consenso, inducono il sistema di potere alla ribellione.
D. Mi scusi, ma Jotti, Mattei e Anselmi furono rispettate nei loro partiti. Ritiene che il Pd veneto sia allora vagamente misogino?
R. No, a leggere la storia, direi che proprio non furono rispettate. E comunque il Pd meglio di altri partiti per numero di elette.
D. Va beh, la Jotti patì un po` di moralismo per la sua relazioni con Palmiro Togliatti, ma la Anselmi fu ministro e presidente della Commissione P2.
R. La questione è sempre di visione politica, quindi di potere. La Anselmi per esempio non fu mai presidente del Veneto.
D. Vero, ma negli anni `70 fu la prima donna ministro, del Lavoro oltretutto. Avrebbe dovuto puntare al posto del presidente veneto di quegli anni, Angelo Tomelleri?
R. Guardi, si legga in Internet la biografia della Anselmi. né presidenza della Regione né Quirinale per lei. D. Grazie, la conosco. Invece che cosa pensa del suo compagno di partito Naccarato? R. No comment. La differenza è nelle idee. L`attacco personale dimostra difficoltà e difetto.