“Oggi la Commissione d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti ha approvato la relazione sulla regione Veneto. In 439 pagine i relatori Bratti, Cominelli e Zolezzi fotografano una situazione di luci e ombre: la regione è in cima alla classifica nazionale per la raccolta differenziata e l’impiantistica dedicata a riciclo e smaltimento, ma vive anche da 15 anni in assenza di politiche ambientali e situazioni di malaffare che hanno coinvolto le giunte che si sono succedute e il dipartimento ambiente, proprio su rifiuti e inquinamento. Ora il governatore Zaia non ha davvero più alibi”. Lo dice la senatrice Laura Puppato, capogruppo del Pd nella Commissione d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti, eletta in Veneto.
“Dalla relazione emerge con evidenza – prosegue Laura Puppato – come, per esclusiva caparbia volontà di alcuni sindaci e imprenditori illuminati, agli inizi del 2000 in alcune aree della regione sia nata e cresciuta la raccolta differenziata, dando origine a filiere industriali e artigianali di eccellenza, con impianti all’avanguardia, ben prima che si parlasse come ora di Economia circolare, peraltro senza alcun sostegno economico e politico regionale. Ma viene documentata anche la presenza collaterale, di un sistema omertoso di gestione dei rifiuti finalizzato all’indebito arricchimento, attraverso false attestazioni, sistematico cambio dei codici Cer, sversamento in discariche inadeguate locali e nazionali di rifiuti chimici e tossico-nocivi, finiti anche nei sottofondi stradali. Tutto questo grazie ad un dipartimento regionale all’ambiente colluso con imprese illegali e a sua volta promotore di illeciti e illegalità, guidato per un decennio dall’ingegner Fior, pluricondannato per abuso continuato d’ufficio e associazione a delinquere ex art.416 cp e sospeso dalla Giunta regionale nel 2013 per soli 6 mesi dagli incarichi, poi restituito alla dirigenza come responsabile del settore energia. L’emergenza per il Veneto continua anche oggi: ricordiamo le mancate bonifiche della laguna di Venezia e di Marghera e l’attuale situazione di emergenza dell’intero territorio delle tre province di Vicenza, Padova e Verona, in allarme sanitario per la quantità di Perfluoroacrilici contenuti nel sangue della popolazione in seguito all’ingestione continuata di acque inquinate. Dunque una relazione che nulla nasconde rispetto alle criticità della gestione attuale e passata dell’intero settore dei rifiuti – conclude Puppato – con un giudizio che risulta inevitabilmente pesante per i mancati o inadeguati controlli e la scarsa o spesso nulla attenzione alle tematiche ambientali, che hanno creato terreno fertile per business privi di scrupoli”.


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