La Commissione Ambiente del Senato ha approvato all’unanimità una risoluzione sull’Economia circolare, quale contributo italiano alla discussione sul nuovo “pacchetto” di 4 direttive, attualmente all’esame della Commissione ambiente del Parlamento europeo, relative ai rifiuti, ai rifiuti da imballaggio, alle discariche e a veicoli fuori uso, pile accumulatori e rifiuti elettrici ed elettronici. Ad annunciarlo è il senatore Stefano Vaccari, capogruppo del Pd nella Commissione Ambiente, relatore insieme con i senatori dem Laura Puppato e Mario Morgoni.
“Il sì all’unanimità – spiega Vaccari – è un atto rilevante che arriva dopo la risoluzione di luglio 2015 e lo svolgimento da parte della Commissione della consultazione pubblica sul ‘pacchetto’ in materia di Economia Circolare, che ha coinvolto istituzioni, aziende, associazioni di categoria, ambientalisti. Con questa risoluzione, l’Italia propone alla Commissione europea una serie di modifiche a queste importanti direttive destinate a cambiare il ciclo di vita dei materiali e l’approccio stesso alla produzione e al tema dei rifiuti. Non a caso in questo periodo abbiamo lavorato con la relatrice al Parlamento europeo, Simona Bonafé. In particolare, abbiamo proposto che anche gli Stati membri più indietro in materia di rifiuti, e che quindi ottengono l’esenzione dai nuovi obiettivi, debbano prevedere loro target con piani di attuazione e calendari dettagliati. Per i 4 temi del ‘pacchetto’, abbiamo riproposto i target della risoluzione Barroso. Per quanto riguarda le discariche, abbiamo proposto di disincentivare la realizzazione di nuove discariche e agevolazioni per la chiusura di quelle esistenti, per puntare allo stop definitivo. Chiediamo inoltre al Parlamento europeo più ambizione, con un obiettivo intermedio del 25% dei rifiuti conferiti in discarica al 2025 e il 5% al 2030. Per quanto riguarda la gestione dei veicoli fuori uso, riteniamo che si debba puntare sulla tracciabilità e sulla pesatura negli impianti. In relazione ai rifiuti, chiediamo di allineare le definizioni a quelle previste dall’istituto europeo di statistica e di rendere il più rapidamente possibile omogeneo il metodo di calcolo dei diversi Stati membri. Al 2025 i il 60 per cento in più dei rifiuti urbani dovrà essere destinato al riutilizzo e al riciclaggio ed entro il 2030 l’incremento dovrà essere del 70%. Abbiamo inoltre segnalato l’assenza di target specifici per la frazione organica dei rifiuti urbani: proponiamo che entro il 2020 questa raccolta differenziata sia obbligatoria e che entro il 2025 si raggiunga il target del 65%. Per quanto riguarda infine gli imballaggi e i rifiuti da imballaggio – conclude Vaccari – è necessario puntare all’obiettivo del 70 per cento di raccolta differenziata nel 2025 e dell’80 per cento entro il 2030”.


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