Passata la norma che incrementa le risorse per l’assunzione di personale per i Comuni
Il pagamento delle tasse e dei contributi fino alla fine dell’anno sarà anticipato dalle banche e i Comuni potranno assumere il personale necessario per le pratiche relative alla ricostruzione: sono questi i due nuovi importanti risultati che il lavoro dei parlamentari emiliani del Pd, insieme alle altre forze politiche, ha consentito di ottenere in Commissione in sede di esame del decreto 43. “Con un ordine del giorno presentato in Aula – spiega il senatore modenese del Pd Stefano Vaccari – impegniamo il Governo a inserire nel primo provvedimento utile i temi non ancora accolti”.

E’ finito alle 14 di oggi l’esame, nelle Commissioni Bilancio e Ambiente del Senato, degli emendamenti al decreto 43, oggetto di conversione in legge, che i parlamentari emiliani del Pd, insieme ad altre forze politiche, hanno presentato in risposta alle richieste pressanti arrivate dai territori colpiti dal sisma del maggio 2012. Due le novità più importanti contenute entrambe nel cosiddetto “Pacchetto Emilia”. Innanzitutto i Comuni, le Province, la struttura commissariale della Regione e le Prefetture avranno a disposizione nuove risorse per assumere il personale da adibire allo smaltimento delle pratiche utili alla ricostruzione. Non solo la scadenza delle assunzioni è posticipata al 31 dicembre 2015, ma viene riconosciuto anche il lavoro straordinario prestato. Slitta poi alla fine di quest’anno (31 dicembre 2013) la copertura che le banche assicurano ai prestiti destinati al pagamento degli adempimenti fiscali e contributivi. Il precedente limite temporale era fissato alla fine di giugno. Com’è noto il beneficiario dovrà restituire la quota capitale, ma gli interessi sono a carico dello Stato. Molto importante anche il riconoscimento del danno indotto dal sisma sul fatturato delle imprese che vengono incluse tra i beneficiari nel pieno rispetto della normativa europea. A questi importanti risultati si deve aggiungere l’accoglimento (già reso noto nella serata di martedì 4 giugno), sempre in Commissione, di altre richieste contenute nel “Pacchetto Emilia”, ovvero l’allentamento del Patto di stabilità interno per i Comuni e le Province delle zone del cratere sismico, la ritaratura della mappa di scuotimento, la proroga di sei mesi del termine per le verifiche di sicurezza, la possibilità per le società di capitali di spalmare le perdite dell’esercizio 2012 su cinque anni e la possibilità per le imprese agricole e zootecniche di incrementare la superficie dei propri immobili in sede di ricostruzione per un massimo del 20%. “La nostra battaglia parlamentare in Commissione, frutto del lavoro congiunto messo a punto con la Regione e il commissario Errani in particolare, – spiega il senatore modenese del Pd Stefano Vaccari – si chiude con un bilancio abbastanza soddisfacente. L’allentamento del Patto di stabilità e la possibilità di assumere nuovo personale sono tappe ineludibili per gli Enti locali impegnati nella ricostruzione, così come per le imprese i passi in avanti sono molto concreti. Dispiace, però, che provvedimenti che sono ritenuti da chi vive nell’area del cratere altrettanto fondamentali non abbiano avuto risposta positiva. Ma non è finita, – conclude Vaccari – perché, con uno specifico ordine del giorno ‘TerrremotoEmilia’ abbiamo chiesto al Governo che a tutti i temi che sono rimasti fuori dalla conversione in legge del decreto 43, a partire dalla fiscalità di vantaggio, la detassazione dei contributi per la ricostruzione e la proroga per i mutui dei Comuni, vengano date risposte puntuali nel primo provvedimento utile, che, io ritengo, potrebbe già essere quello di giugno sulle politiche di sviluppo, o al più tardi nella legge di stabilità per il 2013.’


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