Proviamo ad uscire dalle polemiche pretestuose e fuori luogo.
Le buste di plastica sia quelle che si usano per la frutta e là verdura sia quelle che si prendono alla cassa si sono sempre pagate. Nel primo caso senza evidenziarlo nello scontrino nel secondo si. Queste dovevano essere biodegradabili al 40% dal 2012 per una legge (la n 28) adottata in Italia prima che nella UE e recepita dalla direttiva 720 del 2015 ma per resistenze varie mai attuata completamente.
Fra l`altro all`inizio del 2017 si era aperta una procedura di infrazione europea nei confronti del nostro Paese perché non avevamo appunto, ancora recepito questa direttiva.
E soltanto con la legge di conversione del decreto legge Mezzogiorno, approvata nel 2016 grazie ad un emendamento presentato dal gruppo PD in Commissione Ambiente del Senato, che si blocca la procedura di infrazione e la relativa multa, definendo le nuove norme sulle borse di plastica leggere, secondo una serie di requisiti cumulativi.
In particolare a partire dal 1 gennaio 2018, che siano con o senza manici, anche i sacchi leggeri e ultraleggeri utilizzati per il trasporto di merci e prodotti, a fini di igiene dovranno essere distribuiti esclusivamente a pagamento. Obiettivo della nuova norma, reprimere la pratica illegale di diciture quali “sacchetti a uso interno” messa in atto per eludere la legge sugli shopper e che tanti danni ha provocato all`ambiente, ai retailer onesti e alla filiera dei produttori e trasformatori di biopolimeri.
A partire dal 2018, quindi, per essere a norma gli shopper dovranno: essere biodegradabili e compostabili secondo lo standard internazionale; essere cedute esclusivamente a pagamento. Così come gli shopper per asporto merci, le nuove buste non potranno essere distribuite gratuitamente e il prezzo di vendita dovrà risultare dallo scontrino o dalla fattura di acquisto delle merci. Biodegradabilità, compostabilità e contenuto di materia prima rinnovabile dovranno essere certificati da organismi accreditati. Pesanti le multe per chi contravviene la legge.
Una borsa utilizzata nei reparti gastronomia, macelleria, ortofrutta, etc., che con diciture o altri mezzi tentasse di porsi al di fuori della normativa e che fosse priva anche di uno solo dei requisiti cumulativi previsti, rappresenterà un`elusione di legge per la quale scatteranno sanzioni fino a 100.000 euro.
La nuova norma conferma e dettaglia quindi il contenuto della legge 28/2012 relativa alle sporte della spesa monouso: C`è chi dice che l`emendamento è stato fatto per far guadagnare un`azienda in particolare, la Novamont che produce sacchetti in materiale compostabile.
Ovviamente no. Novamont non è l`unica impresa italiana che realizza sacchetti prodotti da materie prime naturali anziché da petrolio. In tutta Italia sono oltre 150 le aziende di questo settore con circa 4mila dipendenti e 350 milioni di fatturato. Noi dobbiamo essere quelli che sostengono la riconversione ecologica dell`economia. La plastica tradizionale prodotta dal petrolio se la smaltisci correttamente e la ricicli ridiventa materia prima seconda, ma se viene abbandonata, come spesso succede, finendo nei campi e nei mari, danneggia per secoli e secoli quegli ambienti. Con questa legge giunge a sua naturale conclusione un percorso virtuoso nel settore della bioeconomia e dell`economia circolare che fa dell`Italia un modello per tutta l`Europa. È una legge che favorisce anche i comportamenti virtuosi legati al riuso dei sacchetti nella raccolta differenziata che i comuni del nostro territorio portano avanti con tanta determinazione.


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