‘Il riconoscimento da parte del segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon dell’importanza del ruolo svolto dall’Italia sul fronte migranti è la conferma che l’azione lungimirante e perseverante del nostro governo è quella giusta’.
Così il vicepresidente dei senatori del Partito democratico e membro della segreteria Pd Giorgio Tonini commenta l’intervista al segretario generale dell’Onu che oggi parteciperà a Montecitorio alla cerimonia per il 60esimo anniversario dell’adesione dell’Italia alle Nazioni Unite.
‘Ban Ki-moon non ha solo apprezzato la generosità e l’aiuto offerto dal popolo e dal governo italiano alle migliaia di persone disperate sbarcate sulle nostre coste – sottolinea l’esponente pd – ma ha riconosciuto all’Italia di essere sempre stata una pietra angolare nei processi di pace delle Nazioni Unite e dell’impegno per i diritti umani. Ed è questa propensione che ha permesso al nostro Paese di essere credibile, favorendo le aperture in Europa che hanno portato alla maturazione di una responsabilità collettiva per cercare di essere all’altezza dell’emergenza che stiamo vivendo’.
‘Attraverso la voce del presidente del Consiglio abbiamo chiesto che l’incremento dei flussi migratori verso i paesi dell’Unione ponesse la questione immigrazione in una posizione prioritaria nell’agenda europea, un deciso cambio delle politiche Ue, rafforzando la sicurezza e il controllo in mare per salvare le vite dei migranti in fuga, ma anche condividendo la distribuzione dei profughi. Abbiamo sollecitato gli Stati membri a prendere in carico questa grande sfida, gestire il fenomeno migratorio in maniera efficace, con il controllo delle frontiere, riconoscendo allo stesso tempo il diritto a chi fugge da guerre e crisi umanitarie all’accoglienza e il ruolo che un’immigrazione controllata svolge per lo sviluppo economico e demografico dell’Unione’.
‘Siamo stati promotori di una vera e propria rivoluzione nel segno della solidarietà – conclude Tonini – una sfida che stiamo vincendo e ci obbliga a perseverare sulle linee guida che hanno contraddistinto la nostra politica sull’immigrazione, oggi politica europea’.

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