“Da questa destra ci divide tantissimo, di sicuro l’idea di società e del ruolo della donna in questa società. Ma abbiamo scelto di lavorare insieme e di confermare il voto unanime a questo provvedimento perché nasce nel solco del lavoro fatto nella passata legislatura, perché alcune storture sono state corrette alla Camera e perché il meglio è nemico del bene. Con questa legge qualcosa in più in termini di protezione sarà assicurato alle donne che subiscono violenza: vengono rafforzati l’ammonimento e le misure cautelari, semplificato il ricorso al braccialetto elettronico, viene data priorità all’udienza cautelare, viene scritta nera su bianco la specializzazione dei procuratori, vengono previsti il reato di violazione dell’ordine di protezione anche in sede civile e l’arresto in flagranza differita e si vincolano i benefici ai reali esiti dei corsi per gli uomini maltrattanti. Si rafforza in sostanza il sistema dell’impianto normativo per proteggere le donne quando ancora siamo nelle condizioni di intervenire”. Lo ha detto in Aula la senatrice del Pd Valeria Valente. “Quel che manca – ha proseguito Valente – sono le risorse per la formazione e la specializzazione, perché anche le migliori norme camminano poi sulle gambe di chi deve attuarle e serve proprio questo se si vuole un cambio di passo culturale. Non avvalleremo la diseducazione nelle scuole predicata dai consulenti di Valditara, perché la violenza viene agita dagli uomini contro le donne e non il contrario. Affidiamo l’educazione nelle scuole alle operatrici dei centri antiviolenza che sanno come si fa. Le donne sono protagoniste della più grande rivoluzione del Novecento, quella relativa ai loro diritti e al loro empowerment, gli uomini fanno fatica a lasciare il potere. Tutti gli uomini dovrebbero dire: è anche colpa mia, è anche mia la responsabilità di cambiare questo stato di cose”.


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