“Arrivano notizie preoccupanti da Aosta, dove il Centro DONNE contro la violenza ha denunciato che alcune DONNE sarebbero state costrette ad ascoltare il battito del feto prima di accedere all’interruzione volontaria di gravidanza nei presidi pubblici della citta’. Non e’ chiaro se si tratti di una pratica delle associazioni provita, dal momento che l’Asl ha negato che siano presenti nelle strutture e anche di aver ricevuto segnalazioni in tal senso”. Lo afferma la senatrice PD Valeria Valente. “Cio’ che e’ chiaro – prosegue – e’ che queste pratiche sono gravi chiunque le eserciti perche’, secondo quanto dispone la legge 194, le DONNE che decidono di iniziare il percorso per l’interruzione volontaria di gravidanza devono essere libere di scegliere e le strutture esistono per supportare proprio la libera scelta femminile. Chiediamo dunque che sia monitorata e rispettata questa liberta’”.


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