‘La scoperta di 130 mila titolari di conti correnti nei paradisi fiscali, tra i quali 200 italiani, nasconde due notizie buone e una purtroppo brutta’. Lo afferma il presidente dei senatori del Pd Luigi Zanda. ‘La prima buona notizia è che potremmo essere davanti a una svolta nella lotta all’evasione fiscale. Sia per l’entità dei capitali registrati nei Paesi off shore, sia perché da oggi i grandi evasori sanno che non esistono più porti franchi’. ‘La seconda buona notizia riguarda il giornalismo investigativo che sta crescendo e diventando sempre più efficace anche grazie alla collaborazione internazionale tra testate e professionisti. La maxi inchiesta cui hanno collaborato 86 giornalisti è stata condotta da un pool di 38 fra i più importanti magazine e quotidiani di tutto il mondo’. ‘La brutta notizia è che nella lotta all’evasione, oggi, gli Stati sono stati superati dal giornalismo d’inchiesta. La lotta all’evasione fiscale, alla criminalità organizzata e alla corruzione è priorità assoluta dei governi e degli Stati. Sono reati gravissimi e con tentacoli in tutto il pianeta. Ben venga la meritoria opera di un giornalismo investigativo globalizzato. Ma prima ancora sono gli Stati a doversi muovere con azioni coordinate’.

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