«Berlusconi ripete lo stesso copione da vent`anni. Fa propaganda, è un disco stonato. Rende più complicato fare le riforme, ma non le allontana». Luigi Zanda, il presidente dei senatori Pd, è convinto che il tavolo delle riforme non sarà rovesciato.
 Presidente Zanda, il patto tra Pd e Forza Italia è saltato?
 «Se fossevero che sulle riforme c`erano questi profondi contrasti, è sorprendente che Berlusconi lo dica solo ora, dopo avere magnificato l`esito di quegli incontri. La verità è che c`è una costante del berlusconismo. In campagna elettorale si nega sempre tutto, si cambiano le carte in tavola e si capovolge la realtà. È una tecnica che ha funzionato per vent`anni».
E che funziona ancora?
«Adesso quella fase è morta e sepolta. Il Peli non esiste più, è un ex partito spaccato. Berlusconi è fuori dal Parlamento per evasione fiscale accertata con sentenza definitiva. In Forza Italia non si contano più i dirigenti in fuga e i sondaggi danno quel partito in discesa continua».
Quindi solo propaganda elettorale?
«Il dietrofront ha obiettivi elettorali. Ma c`è anche una conferma assoluta del fatto che Berlusconi non è un uomo di Stato. Sulla necessità delle riforme concorda il 100 per 100 degli italiani.Questo procedere a zig zag èproprio di chi cavalca i propri bisogni personali, anche elettorali, e non gli interessi generali del paese».
E adesso le riforme istituzionali si allontanano?
«Le piroette di Berlusconi possono rendere le cose più complicate, ma non possono e non debbono allontanare la stagione delle riforme».
L`approvazione del nuovo Senato sarà entro il 25 maggio?
«La prossima settimana il Senato avrà un suo testo base e credo che la commissione Affari costituzionali possa esaminare gli emendamenti nei successivi 5-10 giorni. Immediatamente dopo, il testo andrà in aula».
Su senatori non eletti anche una buona parte del Pd non è d`accordo?
«Gli ultimi nodi saranno sciolti martedì nell`assemblea con Renzi».
L`ex Cavaliere vuole subito l`ok all`Italicurn anche in Senato. Sarà scongelata la legge elettorale?
«Sarebbe irragionevole. È la legge elettorale che deve tenere conto della riforma costituzionale e non viceversa».
Se saltano le riforme cade il governo e si va a votare?
«Il voto anticipato è possibile ma non probabile, comunque non si grida ‘al lupo al lupo’».

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